Avete presente quei periodacci che si sa quando iniziano e mai quando finiranno? Quelli che ogni giorno arriva una nuova che è peggio di quella che già si sapeva? Quelli che ti tolgono le forze e il sonno? Bene (non molto) sono dentro ad uno di quelli, e spero con tutto il cuore che vada via presto e che si porti con se tutta la paura e l’angoscia nera che mi sento addosso… Mi sento sola al centro di un mondo tremolante e scricchiolante, come peraltro è stato per due settimane, in balia della pioggia e del vento, del non equilibrio e delle maree…
Non è un momento creativo, non è un momento particolarmente positivo né sognante, solo una catasta infinita di pensieri e perplessità, una vita, al momento, che somiglia ad una calle stretta stretta dove non si vede né luce né uscita….
So che passerà, passa sempre tutto e dopo questi momenti si rischiara il cielo ed è il più azzurro mai visto, si dormirà bene e l’unico spazio libero nella mia testa sarà occupato da un buon libro e dal mare, che tanto mi manca, anche se vivo in mezzo all’acqua salmastra della mia amata città.
Ho visto di sfuggita una giovane coppia che si baciava nel terrazzo di fronte al mio, che tenerezza amorevole, che leggerezza e tranquillità, li ho invidiati un po’, io che in questi giorni non so star sola senza che il cuore mi inizi a battere forte, talmente tanto che il materasso gli fa da eco e da cassa di risonanza; passerà anche questo senso di vertigine, di movimento innaturale fatto da piccoli rumori che di solito non si sentono, ma che ora suonano come incubi nelle orecchie della notte.
Passerà l’organizzazione giornaliera, o forse meglio dire ad ore della vita, e si tornerà alla normale, normalissima, logora routine, che tanto è agognata adesso, che tanto vorrei stringere al cuscino e sentire dalla mattina alla sera.
Cerco disperatamente un po’ di tranquillità (per spiegarmi meglio: s. f. [dal lat. tranquillĭtas -atis]. – La condizione di chi o di ciò che è tranquillo; stato di calma, di quiete fisica o spirituale).
Vorrei una notte da dormire tutta intera, un momento libero e senza dover far nulla, senza la necessità di stare sempre in giro per stancarmi troppo e svenire più che riposare, vorrei tornare ad essere “normale”.
A presto
Vi abbraccio forte, uno di quegli abbracci veri, pieni di emozione.
Vostra I.