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Posts Tagged ‘primavera’

Suggerimento del giorno 6 maggio!

Da Leggere e non solo!

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Kraljević, il pittore dell'anima @Ca Pesaro, Venezia

Miroslav Kraljević: At a cafetable in the garden, Paris 1912, Indian ink, quill pen.

Miroslav Kraljević (Gospić 1885 – Zagabria 1913) una delle personalità chiave della pittura croata della prima metà del XX secolo. Alla sua morte prematura (avvenuta a soli 27 anni a causa di una grave forma di tisi) si devono sia il numero relativamente esiguo di opere realizzate, sia la fascinazione che la sua arte ha avuto sull’arte moderna croata. Kraljević orientò la bussola degli artisti croati da Vienna e Monaco di Baviera (frequentate entrambe per perfezionare la propria educazione artistica) a Parigi, dove ricavò un nuovo potenziale iconografico e, così facendo, portò le correnti moderne e avanguardiste a Zagabria già all’alba del XX secolo.

In mostra una selezione di venti opere dell’artista croato – meglio noto come il pittore dell’anima – tra dipinti, disegni e guazzi, che vanno a colmare una lacuna storico-artistica per il pubblico italiano, documentando e focalizzando uno degli aspetti più importanti della sua attività, quello dei ritratti e degli autoritratti dipinti nella cosmopolita città di Parigi o nell’intimità delle dimore patrizie nella natia Požega e restituendo al contempo un artista sorprendente per finezza espressiva e abilità tecnica.

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Un cappello cambia la vita....

Quando si è un po’ tristi, quando le cose non vanno come si vorrebbe, quando anche la maglietta di Wonder Woman non scatena poteri sovrannaturali… c’è solo una cosa da fare, mettere in testa la prima cosa che si trova e farci una sciocca foto. Certo, non cambierà nulla, il rebus non troverà una soluzione da solo, le millemaildilavoro arriveranno comunque, ma con voi ci sarà un sorriso e quello, per un paio di minuti asciugherà quel velo sugli occhi che mai nessuno deve vedere ma che conoscete bene.

Un cappello, anche un coprivaso meglio detto cachepot, può illuminare una giornata no…

Vostra I.

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Non è solo una bella frase…

Be open to what ever comes next

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New_Umbrella

New_Umbrella

 

Tu nel tuo letto caldo

io per le strade al freddo

ma non è questo che mi fa triste

Qui fuori dai tuoi sogni

l’amore sta morendo

ognuno pensa solo a se stesso

Scende la pioggia ma che fa

crolla il mondo intorno a me

per amore sto morendo

Amo la vita più che mai

appartiene solo a me

voglio viverla per questo

E basta con i sogni

ora sei tu che dormi

ora il dolore io lo conosco

Quello che mi dispiace

è quel che imparo adesso

ognuno pensa solo a se stesso

Scende la pioggia ma che fa

crolla il mondo intorno a me

per amore sto morendo

Amo la vita più che mai

appartiene solo a me

voglio viverla per questo

Scende la pioggia ma che fa

Amo la vita più che mai

Scende la Pioggia, 1968

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Dedicato ai precisi, io, per esempio, ne ho uno accanto...

Se è la precisione quello che cercate ecco che Snoopy ha la risposta per voi

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Venezia is blooming, sta fiorendo, la primavera è iniziata e le giornate si sono allungate, anche se piove tantissimo, in giro è tutto un pullulare di nuove mostre, aperture e iniziative da non perdere per chi, come me ama l’arte e la vuole vivere nella città più bella del mondo. Vi farò una carrellata molto semplice di cosa c’è da vedere in questo aprile di tante feste e vacanze, mi auguro che qualcosa faccia al caso vostro!

Iniziamo così, in modo pacato e disteso: www.beniculturali.it potrete trovare tutte le informazioni sulla settimana della cultura dal 14 al 21 aprile 2012.

Proseguo poi con la croce e delizia della mia vita: www.visitmuve.it il sito dei Musei Civici di Venezia, qui ci sono le informazioni su prezzi e mostre, vi suggerisco Palazzo Fortuny che propone con “Primavera al Fortuny” due mostre assolutamente eterogenee e per tutti i gusti, al piano terra “Avere una bella cera” le spaventevoli eppur straordinarie maschere di cera, una raccolta ampia ed articolata di queste sculture straordinarie, nate come maschere funerarie, usate anche per rendere omaggio a vari feretri dogali, sono diventate via via sia una moda che un’occasione di studio per le teorie di antropologia criminale così in voga alla fine dell’Ottocento. Ai piani superiori invece moda, abiti e la straordinaria intuizione della prima “fashion editor” che si ricordi, Diana Vreeland after Diana Vreeland, il suo gusto impeccabile, l’originalità ed il gioco delle combinazioni visto con gli occhi di una donna che ha mutato per sempre il modo di scrivere e proporre la moda nel XX° secolo. Curiosa, ricca, stravagante è stata direttrice di Harper’s Bazaar e Vogue, ha suggerito con la sua rubrica why don’t you milioni di giovani e meno giovani ad osare per essere uniche e stravaganti, ha cercato di fare del bello e dell’accessorio un must da non sottovalutare! Allestimento superbo per un personaggio di rara eleganza. Giusto per essere un po’ International vi suggerisco questo link del The NY magazine!

E un consiglio direttamente dalle note della sua rubrica Why don’t you su Bazaar di questa icona di stile: “Why don’t you … paint a map of the world on all four walls of your boys’ nursery so they won’t grow up with a provincial point of view?“…

Giuditta, Gustav Klimt @ Museo Correr

Giuditta, Gustav Klimt @ Museo Correr

 

Nel sito dei Musei Civici troverete anche una sessione dedicata alla Mostra su Klimt al Museo Corre fino a luglio. Grande maestro, conosciutissimo ed apprezzato per la sua magistrale capacità di fondere la foglia ora, la nuova corrente secessionista e la bellezza del mosaico l’oriente pur essendo viennese di nascita, Gustav Klimt resta nell’immaginario un pittore/decoratore per eccellenza nella Storia dell’arte moderna. Le sue Giuditte, messe a confronto, una davanti all’altra, di una bellezza eterea e ricca di nouvelle epoque, si guardano senza dirsi una parola.

Legato a Klimt e alla Secessione “Spirito Klimtiano” vengono presentati il grande maestro Zecchin e la “Primavera” di Galileo Chini a Cà Pesaro. Esposizione de “Le mille ed una notte” le tele dell’artista muranese vennero realizzate nel 1914 per decorare la sala da pranzo del veneziano Hotel Terminus. Il ciclo, in seguito smembrato, è oggi considerato uno massimi capolavori del Liberty a Venezia; sei tele delle dodici scene conosciute sono conservate proprio a Ca’ Pesaro ed esposte per l’occasione.

Chini e Zecchin, pur notevolmente differenti per cultura, stile e livello di fortuna critica, in questi due cicli coevi, reagiscono simultaneamente allo stimolo prodotto dalle ventidue opere esposte da Klimt alla IX Esposizione della Biennale.

Se invece siete appassionati di disegni e bozzetti preparatori di squisita bellezza non potete non visitare Palazzo Grimani www.palazzogrimani.org  e la sua mostra “Il quaderno veneziano” sui disegni del grande Canaletto. La mostra indaga il modus operandi dell’artista, definendone la concreta operatività   nella fase di costruzione grafica e stabilisce il ruolo svolto dalla camera ottica nell’ideazione e realizzazione  delle vedute di Venezia. Li definirei emozionanti quei piccoli fogli di carta con immagini appena abbozzate che diventeranno i grandiosi capolavori acquistati in tutto il mondo, il maestro Canal ha saputo fermare l’attimo, un fotografo ante-litteram per darci scorci e vita che rendono da sempre Venezia una città da vedere, osservare ed amare.

Sabato andrò a vedere Madame Fisscher…quel pazzo di Urs Fischer con cosa ci stupirà?? Ve lo racconterò!

Vostra I.

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Siamo noi, siamo in tanti, ci nascondiamo di notte
per paura degli automobilisti, dei linotipisti
siamo gatti neri, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri,
e non abbiamo da mangiare,
come è profondo il mare,
come è profondo il mare.

Babbo che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani
caccia via queste mosche che non mi fanno dormire,
che mi fanno arrabbiare,
come è profondo il mare,
come è profondo il mare.

E` inutile non c’è più lavoro, non c’è più decoro
Dio o chi per lui sta cercando di dividerci,
di farci del male, di farci annegare,
come è profondo il mare
come è profondo il mare.

Con la forza di un ricatto l’uomo divento qualcuno,
resuscito anche i morti, spalancò prigioni,
bloccò sei treni con relativi vagoni,
innalzo per un attimo il povero a un ruolo difficile da mantenere,
poi lo lasciò cadere a piangere e a urlare
solo in mezzo al mare,
come è profondo il mare.

Poi da solo l’urlo divento un tamburo
e il povero, come un lampo, nel cielo sicuro,
comincio una guerra per conquistare
quello scherzo di terra
che il suo grande cuore doveva coltivare,
come è profondo il mare
come è profondo il mare.

Ma la terra gli fu portata via compresa quella rimasta addosso
fu scaraventato in un palazzo o in un fosso, non ricordo bene,
poi una storia di catene, bastonate
e chirurgia sperimentale.
Come è profondo il mare,
come è profondo il mare.

Intanto un mistico, forse un aviatore, scoprì la commozione
che rimise d’accordo tutti, i belli con i brutti,
con qualche danno per i brutti che si videro consegnare
un pezzo di specchio così da potersi guardare,
come è profondo il mare,
come è profondo il mare.

Frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti,
assistettero curiosi, al dramma collettivo
di questo mondo che a loro indubbiamente
doveva sembrare cattivo
e cominciarono a pensare, nel loro grande mare,
come è profondo il mare.
Nel loro grande mare,
come è profondo il mare.

E` chiaro che il pensiero dà fastidio
anche se chi pensa è muto come un pesce
anzi è un pesce e come pesce
è difficile da bloccare
perchè lo protegge il mare,
come è profondo il mare.

Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche
il pensiero è come l’oceano,
non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare.
Così stanno bruciando il mare,
così stanno uccidendo il mare
così stanno umiliando il mare,
così stanno piegando il mare.

 

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Siamo a metà mese e diciamo che gli eventi si sono susseguiti con una velocità pazzesca… eventi o per meglio dire problemi, perplessità, dubbi, ansie, tutti ottimo pane per i miei denti, tutti ottimi spunti di riflessione e training…

Avere un lavoro e non essere pagati il giusto, avere un piccolo appartamento e non poterselo permettere da sola, preparare progetti intaccabili e non vederli sviluppati, avere un fastidiosissimo dolore fisso in mezzo alle scapole, vivere giorno dopo giorno con un sorriso a trentasei denti anche se l’unica voglia sarebbe quella di mollare tutto e cambiare radicalmente ciò che mi ruota intorno. Che ne so fare un lavoro pagato meglio che mi piace meno, trovare una casina ancora più piccola, senza terrazzo che non mi dia la gioia di dire casa dolce casa, ma questo non ha senso, quel che conta è quel che faccio e quello che vivo, quel che conta sono i sacrifici per stare qui, anche se, al momento io amo una Città completamente demotivata, una città maltrattata.

Quanti vaneggi in questa serata di metà aprile, una serata mite e lunga, come sono stati questi giorni, infiniti e brevissimi, pesanti e solitari, pieni di domande. Ma è giusto farsene così tante? Non sarebbe meglio non porsi il problema e andare avanti anche di fronte all’ignoto domani? Forse si, ma non ce la faccio, non riesco a non chiedermi perchè sia sempre tutto così maledettamente difficile e perchè anche una come me, abituata a starsene per il fatti propri e ad amare la solitudine, ora abbia bisogno di un abbraccio perchè tutto mi sembra troppo grande, troppo lontano, troppo ripido…

Per consolarmi mi sono comperata una camicetta blu a pois e le converse nuove, bianche candide, perchè va detto dopo cinque anni andavano anche rimpiazzate, anche se mi si è crocchettato il cuore a doverle buttare, ma va fatto e dovrei essere capace di tal fermezza anche con molte altre cose, certo è che ci rimango male per le povere scarpine vecchie, figuratevi a impormi davanti a chi nemmeno ti guarda negli occhi.

Facevo colazione stamattina, qui sul mio tavolo tondo con la tazza bianca ed i fiori davanti a me, alla radio c’era una canzone che mi piace molto  e che ho messo anche qui, per voi, e tutto sembrava semplice, diciamo che alla fine un paio di problemi li ho risolti, la mia caldaia meteoropatica sta molto meglio, ora funziona, il dottore ha dovuto fare un’operazione delicata ma poi l’ho sentita rinascere, per quanto riguarda il lavoro qualcosa ho risolto ma credo che la soddisfazione che sento tutta intorno mi possa dare una marcia in più per lottare ancora, e poi, per la casina, per spero di poter trovare qualcuno che abbia voglia di condividere con me queste quattro mura per un po’ di tempo, sennò vado in bancarotta!!

Avanti, io voglio vivere qui, io voglio vivere così, facendo quello che faccio, organizzando il mio tempo e ridendo di quel che di divertente c’è in questa vita, as soon as possibile vorrei bere il caffè con qualcuno, ogni mattina.

Per ora Buonanotte, Buone feste, divertitevi, prendete il sole in faccia con gli occhi stretti, regalate qualche abbraccio e mangiatevi un po’ di cioccolata, perchè non sarà quella a far impazzire l’ago della bilancia!

Vostra I.

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Spring-Time

Marzo è stato un mese densissimo di eventi, lavoro e festeggiamenti, il 17 i Centocinquantanni d’Italia, il 25 Venezia ha festeggiato i suoi primi 1590 anni, il 21 è iniziata la primavera (non mi fido ancora troppo però di queste bellissime giornate tiepide di sole, è già capitato che i miei sogni di mare ad aprile si siano infranti sotto la neve…), le vacanze romane … e poi come dimenticare le gite scolastiche, con le orde di fanciulli che scorrazzano tranquilli in tutti i musei e per le calli!

Ottimo dunque, se non fosse per la mia caldaia. Ci lega da anni un rapporto di amore/odio, l’amo perchè d’inverno quando fa freddo mi riscalda ma la odio perchè è meteoropatica e quindi al cambio di stagione non funziona più, non si palesa con starnuti, come i migliori allergici, ne con colpetti di tosse, bensì nel peggiore dei modi: sviene! La sua pressione è talmente bassa da non riuscire a fare le cose basilari come scaldare l’acqua con la conseguenza che io mi faccio la doccia fredda e la insulto. Non è un comportamento maturo il mio, lo so. Ha dei problemi interni, la pressione bassa, la spossatezza da inizio primavera ed io la tratto male, l’altra mattina le ho pure tirato un pugno… Ma dopo che vari specialisti l’hanno visitata e curata, il fatto che non sia ancora in forma mi fa innervosire.

Quando si stabilizzerà andrà tutto bene, a volte si confonderà e aprendo l’acqua fredda, uscirà bollente, ma quello si chiama eccesso di zelo, lo so che lo fa per compiacermi e farmi capire che può fare anche quando non le viene richiesto nulla di eccezionale…

Ah caldaia, croce e delizia della mia vita veneziana, quando capirai che l’unica cosa che ti chiedo è fare il tuo dovere, nulla di più e nulla di meno? Beh, aspetterò come ogni anno che si stabilizzi il tempo, per impostarla nella direzione giusta da seguire e poi, solo amore tra di noi. Per ora vinci tu, col malessere primaverile, con la mollezza che contraddistingue queste belle giornate di fine marzo, ma domani sarà il primo aprile, non mi fare scherzi, so che adori farne, sei giocosa, ironica, ma a volte risulti pesante, troppo piena di te e quindi antipatica, fattene una ragione!

Concedimi il beneficio del dubbio, fammi sperare nella tua innata capacità di equilibrio.

Tua e vostra I.

Vacanze romane, io & te

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